Come regolarsi con la passeggiata del cane
A dare una risposta alle perplessità della gente ci ha pensato l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) che ha redatto un prontuario per i possessori di animali e per tutti i volontari che sono impegnati sulla strada nell’accudimento di randagi e colonie feline. A meno di specifici cambiamenti dettati da nuovi Dpcm fino all'8 dicembre le regioni italiane sono suddivise in tre fasce: gialla, arancione e rossa a seconda del rischio dio contagio. In tutte e tre vi è bisogno di un’autocertificazione per uscire di casa dalle ore 22 alle 5 del mattino per ragioni di lavoro, necessità o salute.
Come accaduto già la scorsa primavera , i volontari possono continuare ad accudire gli animali: ovviamente è necessario avere sempre con sé la documentazione che attesti che si stia facendo questo lavoro, rispettare il distanziamento sociale e indossare la mascherina. Per ciò che riguarda la passeggiata del cane è sempre concessa a meno che non si sia positivi: in quel caso non è possibile violare la quarantena.
Se si è impegnati tutto il giorno e non si ha modo di portare a spasso il proprio animale prima delle dieci di sera è necessario specificare nell’autocertificazione le motivazioni legate alla mancata uscita prima del coprifuoco.
Visite dal veterinario sempre autorizzate
Portare il proprio animale dal suo medico in caso di bisogno è considerata una necessità, un diritto intoccabile: ovviamente nelle regioni che lo richiedono per via del loro stato di rischio legato ai contagi da coronavirus è necessario avere pronta l’autocertificazione relativa allo spostamento.
E' possibile, tra le altre cose, continuare a svolgere attività di volontariato presso i rifugi ed è anche permesso accudire il cane di quartiere o che si trova libero per strada, specificando nell’autocertificazione, quando richiesta, la nomina a tutor.
È consentito l’accudimento del cane di quartiere o libero. È bene riportare nella dichiarazione quanto necessario per dimostrare la propria attività: stesso discorso è valido per le colonie feline. Quando l’animale da accudire è un cavallo è permesso, a meno che non vengano date disposizioni differenti dalla Federazione Italiana Sport Equestri, raggiungere il maneggio per provvedere ai bisogni del proprio animale.
L’organizzazione relativa agli spostamenti è valida per qualsiasi tipologia di animale si possegga: rimane comunque sempre consigliato essere il più specifici possibile con l’autocertificazione.